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Home Ricerca Missioni archeologiche Laptis Magna - Sabratha (Libia)

Missione Archeologica in Libia (Sabratha e Leptis Magna)

La Missione Archeologica in Libia dell’Università di Macerata opera nel Paese nordafricano a partire dal 1968, quando fu istituita da Antonino Di Vita, al quale proprio in quell’anno – dopo aver ricoperto, tra il 1962 e il 1965, la carica di adviser per le antichità dell’allora governo libico – era stata affidata, presso l’Ateneo maceratese, la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana. Da quel momento, la Missione ha operato con continuità conducendo scavi, effettuando interventi di restauro e anastilosi, completando lo studio e l’edizione di alcuni dei più importanti monumenti di Sabratha e Leptis Magna; inoltre, training e formazione del personale del Libyan Department of Antiquities, oltre ad attività volte alla conservazione e alla valorizzazione dei due principali siti archeologici della Tripolitania, sono stati da sempre tra i punti di forza della fruttuosa collaborazione tra le istituzioni libica e maceratese.

A Sabratha, le ricerche hanno investito: il cd. Mausoleo punico-ellenistico B, distrutto dal terremoto del IV sec. d.C. e riportato allo splendore originario con un meticoloso intervento di anastilosi; l’area sacro-funeraria di Sidret el-Balik, per la quale si è provveduto all’anastilosi delle pareti e al difficile restauro conservativo dei 180 mq di pitture che le affrescavano, rappresentando uno dei più estesi cicli pittorici noti dell’Antichità; le tombe dipinte del Defunto eroizzato, della Gorgone e di Tanit, scrupolosamente restaurate; l’Anfiteatro, edito in forma definitiva.

A Leptis Magna, invece, l’impegno di Antonino Di Vita ha innanzi tutto consentito che, dopo gli interventi di Giacomo Guidi prima e di Sandro Stucchi e Lidiano Bacchielli poi, l’anastilosi dell’Arco quadrifronte dei Severi fosse portata a compimento, sino al completo rimontaggio delle relative decorazioni architettoniche e dei rilievi scultorei applicati. Inoltre, sulla base di un preciso accordo con il Department of Antiquities della Libia, monumenti come i templi del Foro Vecchio, la Curia, l’Anfiteatro, l’Arco di Traiano sulla Via Trionfale sono stati investiti da studi analitici, puntualmente sfociati in pubblicazioni di respiro monografico.

Negli anni successivi alla “primavera araba”, che nel Paese ha determinato una sostanziale instabilità politica, le Missione maceratese, guidata da Maria Antonietta Rizzo (che è pure condirettore della rivista ufficiale del Dipartimento libico, Libya Antiqua), ha principalmente indirizzato i propri sforzi verso la pubblicazione degli studi pregressi, l’organizzazione di convegni e mostre tematiche e soprattutto un poderoso progetto – tuttora in corso – di digitalizzazione dei documenti archivistici conservati presso il Centro di Documentazione e Ricerca sull’Archeologia dell’Africa Settentrionale intitolato ad Antonino Di Vita.

Dopo uno iato durato 10 anni, le ricerche sul campo sono riprese tra l’ottobre e il novembre del 2023.

Con la sottoscrizione di un nuovo accordo quinquennale, le attività vedono l’équipe maceratese impegnata nel nuovo studio di monumenti quali le fortificazioni bizantine di Sabratha e il Macellum di Leptis Magna, nel completamento di quanto già affidatole (Serapeo e Arco di Traiano a Leptis Magna), nel restauro e nella manutenzione dei monumenti in carico alla Missione, nel training e nella formazione di archeologi, restauratori e personale tecnico libico, nella pubblicazione definitiva di lavori già conclusi (Arco dei Severi a Leptis Magna e complesso sacro-funerario di Sidret el-Balik).

 

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area sacro funeraria di sidret el balik

tomba del defunto eroizzato

 

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