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Home Ricerca Missioni archeologiche Gortina di Creta (Grecia)

Evoluzione di una città antica: Gortina dall'età minoica alla protobizantina. Topografia e numismatica

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Già alla fine degli anni ’70, quando divenne Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Antonino Di Vita coinvolse allievi e docenti maceratesi nelle ricerche a Gortina, capitale della Provincia di Creta e Cyrene in età romana, ma già prima importantissima citta cretese, dove nel 1884 Federico Halbherr, scoprendo la “regina” delle iscrizioni greche, la “Grande Iscrizione”, che su 12 colonne costituiva una vera summa delle leggi cittadine all’inizio del V sec. a.C., scelse questo centro come campo privilegiato di ricerche degli Italiani in Grecia

L’attività dell’Università di Macerata a Gortina di Creta, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene e nell’ambito dei Progetti finanziati dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha proseguito prima con la direzione di Giovanna M. Fabrini e quindi con quella di Roberto Perna, il lavoro avviato dal Prof. Di Vita, concentrando le sue ricerche nell’area del Quartiere delle Case bizantine a Ovest del Pretorio e della Strada Ovest, prima con lo studio dei materiali provenienti dagli scavi 1983-1991 e quindi, con l’avvio dello scavo che ha interessato il cd. Edificio Sud.

La zona sud del Quartiere delle Case bizantine e infatti in gran parte occupata dal cd. Edificio Sud un monumento collocato in prossimità dell’incrocio tra la “Strada Ovest” e la viabilità che, a Sud, costeggia il Pretorio, area di primario interesse nello sviluppo della città romana e bizantina.

Ai fini anche della definizione del contesto topografico e del rapporto con l’evoluzione del vicino Quartiere delle Case bizantine, lo scavo ha interessato anche le aree contigue, sia il cd. Corridoio Nord, di separazione rispetto allo stesso, sia l’Area ad Ovest dell’Edificio con la cd. Fontana 5.

Tra i più importanti risultati delle indagini vi è l’acquisizione che la costruzione dell’imponente Edificio tardo romano sia stata preceduta da quella di un’altra struttura di età imperiale, a carattere commerciale o forse artigianale.

E dunque su strutture più antiche, preventivamente rasate, che viene edificato l’Edificio Sud, affacciato con un prospetto a grandi blocchi di calcarenite locale sulla Strada Ovest. Il Monumento sia per le dimensioni, sia per la particolare planimetria, sia per la sua posizione topografica e l’accurata tecnica edilizia può qualificarsi a destinazione pubblica, forse a sede dell’assemblea regionale (koinon) dei cretesi.

Successivamente forse ad un terremoto, collocabile intorno al 670 d.C., che comportò per tutta la citta di Gortina una significativa riorganizzazione urbana, si notano le tracce dell’avvio della destrutturazione e rifunzionalizzazione dell’Edificio e delle aree circostanti. Il primo perde la sua funzione originaria: l’ambiente centrale diventa una sorta di cortile scoperto, un ambiente viene trasformato in macelleria ed un altro forse ospitava dei torcularia.

La distruzione dell’Edificio è documentata da uno spesso strato di crollo e da un butto di materiali legati forse ad un terremoto avvenuto nella prima età dell’VIII sec. d.C.

Dopo tale distruzione, ed il successivo riempimento, l’Edificio ormai - persa già da tempo la sua funzione pubblica - viene disarticolato in più unità abitative di uno o due vani.

Anche gli spazi esterni, sono caratterizzati dallo spianamento di scarichi di materiali poi obliterati da spessi strati di cenere, ceramica, vetri ed ossa, relativi probabilmente ad attività che si svolgevano nelle vicinanze.

Dal 2018 i ricercatori dell’Università di Macerata sono stati anche coinvolti dall’Eforia di Heraklion nelle ricerche legate agli scavi della basilica di S. Tito, a Gortina, indagini direttamente realizzate dal Ministero della cultura greco.