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Call for papers - Rivista "Costellazioni" n. 10

Call for papers - Leopardi

Call for papers - Leopardi

Costellazioni n. 10

Call for papers
“Eco-Leopardi”.
Visioni apocalittiche e critica dell’umano
nel poeta della natura

Curatori:
Prof. Franco D’Intino, Dipartimento di studi europei americani e interculturali, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Italia.  

Prof. Patrizio Ceccagnoli, Department of French, Francophone and Italian Studies, The University of Kansas, USA.

Alludendo ad una progettata e mai realizzata Lettera a un giovane del 200 secolo, in un passo dello Zibaldone scritto a Recanati nella primavera del 1827, Giacomo Leopardi definisce la civilizzazione come la «grande alleanza degli esseri intelligenti contro alla natura, e contro alle cose non intelligenti» (Zib. 4280). Da un lato, Leopardi concepisce la civilizzazione come una forza inarrestabile e colonizzatrice; d’altra parte, nella Ginestra l’alleanza degli uomini, vale a dire gli «esseri intelligenti», contro la natura, quella che assume le fattezze minacciose e distruttrici del vulcano, sembra delinearsi come una sorta di resistenza passiva del più debole (l’uomo) contro il più forte (il vulcano), allo stesso modo in cui è l’Islandese delle Operette morali a soccombere alla Natura personificata, e non il contrario.

Leopardi vive agli albori di quell’era geologica che da qualche decennio si è cominciato a chiamare “Antropocene”, termine che designa l’epoca cronogeologica attuale dominata dall’attività dell’essere umano sempre più al centro dei cambiamenti climatici e ambientali. Nelle Operette il mondo è immaginato prima e dopo l’uomo, in una prospettiva non-antropocentrica, sia cosmogonica (Frammento apocrifo) sia post-apocalittica (Dialogo di un folletto e di uno gnomo). Leopardi drammatizza le conseguenze metafisiche della rivoluzione copernicana (Il Copernico). Sulla base di questo superamento di una disposizione antropocentrica, qual è dunque il ruolo dell’umanità nella cosmologia leopardiana e come sono definiti i rapporti tra l’umano e il non umano?    

Se l’antropocentrismo, messo in ridicolo da Leopardi, è stato una tendenza in comune alle principali posizioni filosofiche del mondo occidentale, tale da contraddistinguere ancora oggi la civiltà globale contemporanea con conseguente antropizzazione dell’ambiente, l’antropomorfismo e le sue incarnazioni retoriche (personificazione, prosopopea, apostrofe) sono state a lungo trascurate come una modalità di rappresentazione démodé, finché recentemente l’ecocritica, al confine tra ecologia e critica letteraria, è tornata ad esplorare in nuova luce la relazione tra umano e non umano.
Come sostiene Bryan L. Moore nel suo studio Ecology and Literature, un titolo che intenzionalmente inverte l’ordine delle parole nel testo fondante dell’ecocriticism: Literature and Ecology di William Rueckert, l’antropomorfismo non è sempre sinonimo di antropocentrismo, anzi dà voce a chi voce non l'avrebbe.  
In questo volume della rivista si vuole raccogliere una tempestiva e aggiornata serie di studi che sulla base di diversi approcci disciplinari affronti nell’ambito dell’opera leopardiana la critica dell’antropocentrismo, l’uso dell’antropomorfismo e l’immaginario apocalittico in quella che Leopardi già chiamava l’«età delle macchine».
Possibili temi e/o parole-chiave:
Romanticismo, antropocentrismo, antropomorfismo, personificazione, ecocritica, animal studies, umano, non umano e post-umano.

Più in dettaglio:
una ridefinizione del Romanticismo italiano tra nostalgie reazionarie e critica della modernità in dialogo col dibattito sul post-umano;
la rappresentazione del rapporto con la natura nella scrittura leopardiana tra idealizzazioni elegiache del paesaggio e meditazioni sui pericoli ambientali per l’uomo;
prospettive ecologiche e visioni apocalittiche nell’opera di Leopardi;
la tensione tra la critica dell’antropocentrismo e la tendenza all’antropomorfismo;
il rapporto tra uomo e ambiente in relazione ai dispositivi formali usati da Leopardi (apostrofi, personificazioni, prosopopee, metafore, etc.);
la polarizzazione tra umano e non umano, tra naturale e artificiale, tra antico e moderno nella prospettiva ecocritca;
dimensioni e focalizzazioni allotropiche e il ruolo degli animali nell’opera di Leopardi.


Le proposte (abstracts) dovranno pervenire improrogabilmente entro il 30 aprile 2018 all’indirizzo rivistacostellazioni@gmail.com
Lunghezza massima degli articoli: 40.000 battute spazi inclusi.
Lingue accettate: Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco.
Costellazioni si attiene alla normativa Anvur e adotta un sistema di double blind peer review.