Conflitti, esuli, profughi e popoli in movimento nel mondo contemporaneo
Dettagli dell'evento
Quando
dalle 09:00 alle 13:00
Dove
Gli spostamenti di donne, uomini e di interi popoli hanno costellato la storia dell’umanità. Diaspore, esodi, esili, deportazioni, migrazioni hanno contraddistinto anche gli ultimi due secoli. Povertà, intolleranze, persecuzioni e soprattutto guerre civili e tra gli Stati ne sono state le cause principali. Gli spostamenti di popolazioni disarmate hanno sortito effetti demografici, sociali, politici e culturali, modificando il paesaggio umano di nazioni e imperi. Ciò e avvenuto nelle, dalle e verso le Americhe, in Africa, in Asia e dall’Europa. In questi processi di lunga durata si inseriscono i flussi migratori verso l’Europa degli ultimi anni, che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e hanno generato un dibattito in genere poco attento alla loro complessità e alle loro cause. La SISSCO ha deciso di dedicare il suo convegno professionale ad alcuni dei molteplici aspetti in cui e possibile articolare il tema, per dirigere lo sguardo in particolare sui nessi che legano le guerre e le dittature ai fenomeni migratori.
Il programma dettagliato e altre informazioni utili sono disponibili nel sito della SISSCO - Società italiana per lo studio della storia contemporanea
Sabato 17 settembre, h. 9.00
Sessione 4 – Dentro e oltre la guerra fredda: dalla decolonizzazione alle nuove guerre balcaniche
Intervento introduttivo – Michele Colucci – Istituto di studi sulle società del Mediterraneo — CNR — Napoli —
Dagli anni cinquanta agli anni novanta: nuovi conflitti, nuove migrazioni
Antonio M. Morone — Università di Pavia —
Storie e memorie degli italiani d’Africa di fronte alle indipendenze nazionali
Gennaro Carotenuto — Università di Macerata —
Inti-Illimani. Esuli latinoamericani in Europa; l’altra faccia della guerra fredda.
Joze Pirjevic — Istituto di ricerca — Capodistria —
Eterne migrazioni balcaniche
Uoldelul Chelati — Università di Macerata
Mobilità, conflitti e trasformazioni sociali nell’Africa post-coloniale: il caso del Corno d’Africa